2021: Limite pagamenti denaro contante
Dal 1 gennaio 2021 vi sono importanti novità in tema antiriciclaggio, infatti cambia il nuovo limite per l’utilizzo del denaro contante come strumento per effettuare i pagamenti in tutte le transazioni commerciali. L’intenzione è ovviamente quella di contrastare il sensibilissimo tema dei cosiddetti pagamenti in nero.
Infatti nel 2021 il limite per pagare in contante è sceso a 1000€.
Fatta la legge, trovato l’inganno? No.
Per tutti quegli individui che pensano di dividere il pagamento in più rate bisogna essere a conoscenza del “divieto di frazionamento”.
La prima cosa che viene in mente per eludere la norma è quella di frazionare l’operazione.
Per operazione frazionata si intende un’unica operazione posta in essere attraverso più operazioni, ognuna delle quali:
– di importo inferiore al limite,
– effettuate in momenti diversi
– in un circoscritto periodo di tempo fissato in sette giorni.
La Legge di Bilancio 2019 ha infatti introdotto alcune modifiche che avranno effetti sugli anni successivi a partire dal primo gennaio e dal primo luglio 2020.
Il limite all’utilizzo del contante relativamente ad operazioni di acquisti e vendite in Italia e all’Estero con regolazione in contanti passa da 3 mila euro (in realtà da 2.999,99) per singolo pagamento o transazioni frazionate artificiosamente ma collegate tra loro a 2 mila euro (in realtà sono 1.999,99) dal primo luglio 2020.
La fonte normativa attualmente è l’art. 49, comma 1 e 3-bis, del D. Lgs n. 231 del 2007, mentre il precedente limite fu cambiato dalla Legge di Stabilità del 2016 che ha portato il limite a 3 mila euro.
Pagare quindi una commissione, per esempio, ad un’agenzia immobiliare sarà consentito soltanto se l’importo totale (imponibile + iva ed imposte varie) non supera la somma di 999,99€. In caso contrario bisogna utilizzare mezzi tacciabili come bonifici, assegni (ormai quasi inutilizzati),…
Limite contante 1000€: Sanzioni 2021
In caso di violazione della soglia di pagamento di mille euro, la sanzione può andare da un minimo di 1.000,00 euro ad un massimo di 50.000,00 euro, a seconda dell’ importo della transazione e della parte svolta nella transazione illecita.
La mancata segnalazione genera una sanzione che va da un minimo di 3.000,00 euro fino ad un massimo di 15.000,00 euro.
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